LO YOGA E GLI ELEMENTI – 30/31 ottobre e 1 novembre

LO YOGA E GLI ELEMENTI

30-31 Ottobre e 1 Novembre

Potenziare le proprie risorse e la propria vitalità attraverso le antiche pratiche yoga

IL ROCCONE, PIANCASTAGNAIO, MONTE AMIATA, SIENA

 

INTRODUZIONE

Il riferimento a quattro elementi (aria, acqua, terra e fuoco) è comune a tutte le cosmogonie.

Tanto l’Oriente quanto l’Occidente hanno concepito una stretta connessione tra il microcosmo umano e il macrocosmo naturale. Dall’equilibrio degli elementi dipendeva la vita della specie umana e la sopravvivenza del cosmo: l’universo ordinato, sorto dal caos, era governato da personificazioni divinizzate dei quattro elementi.

Mentre nella tradizione ellenica gli elementi sono quattro: il fuoco, la terra, l’aria e l’acqua, in quella indiana, riscontrabile nelle principali scuole filosofiche legate all’ induismo, gli elementi sono 5: terra, acqua, fuoco, aria ed etere.

I Panchamahabuta (i cinque elementi) sono parte integrante della nostra vita, eppure sembriamo non esserne consapevoli. Il Panchamahabhuta è una parola sanscrita composta da tre parole cioè Pancha, Maha e Bhuta, Pancha-cinque, Maha significa grande o nobile, Bhuta significa avere la propria esistenza. Il bhuta di per sé non è generato da altri, ma provoca la generazione del mahabhuta.

Da tempi immemorabili gli esseri umani adorano gli elementi del fuoco. Infatti ogni elemento è rappresentato da devata ( essere divino), Jala – By Varuna devata, Agni-Agni devata ecc.
I panchamahabhuta sono considerati come un collegamento tra il grossolano
mondo manifesto e le sue dimensioni sottili.
Noi e tutto ciò che esiste siamo fatti dello stesso materiale da costruzione. Abbiamo cinque sensi, perché ci sono cinque elementi grossolani da percepire.

Queste antiche interpretazioni filosofiche dei fenomeni della natura stessa dell’universo derivano da una delle sei correnti filosofiche principali dell’  India, forse la più antica, il Samkhya.

Per questa scuola di pensiero tutto ciò che è manifesto deriva di fatto da una singola fonte di coscienza pura.
Dal momento che questa singola fonte di coscienza divina ha sentito la necessità di differenziarsi da se stessa ha iniziato a creare due differenti stati di polarità, la prima pura ed immanifesta, quasi come una intelligenza cosmica motivazionale, molto legata alla coscienza originale che viene chiamata Purusha, l’altra di differente polarità, che rappresenta la tendenza alla manifestazione della sostanza visibile, tangibile ma anche immateriale, che è Prakriti.

Purusha e Prakriti non sono altro che differenti polarizzazione della stessa fonte divina. Dall’unione di queste due polarità deriva tutto l’universo, compreso tutto ciò che abita la nostra dimensione umana e terrena.

Da queste due polarità l’universo si manifesta attraverso una successiva divisione dell’energia cosmica in tre “qualità” universali: I Gunas.

Quando i tre Guna rimangono in perfetto equilibrio tra di loro non avviene alcuna manifestazione, ma quando anche solo uno di loro si differenzia dagli altri due, ecco che si entra nel regno del manifesto, dando vita ai 5 elementi.

I tre Gunas possono essere enterpretati come qualità o energie cosmiche diverse che formano la basu di tutto ciò che è manifesto ed immanifesto nell’universo, nella natura, compresa la mente umana.

Ognuna di queste qualità esprime uno specifico stato energetico, sia statico, condensato, tangibile, che dinamico, etereo, intangibile. Dall’interazione di queste tre qualità, in proporzioni diverse, vengo create tutte le frequenze con relativi diversi stati di aggregazione che vanno a formare tutto ciò che abita il nostro universo.

I tre Gunas sono:

Tamas che rappresenta l’inerzia, stabilità, immobilità e l’oscurità.  In natura, e’ la forza dell’entropia che resiste al cambiamento. E’ la forza che induce rajas al riposo e avvia il sonno e il recupero. È’ anche la forza di ciò che è nascosto, celato, del nostro aspetto più scuro, inespresso.

Rajas rappresenta il dinamismo, il cambiamento e la creatività combinata alla partecipazione dell’ego. Rajas è associato all’emotività, al nervosismo, al desiderio di dominare e all’oscillazione della personalità.

Sattva, rappresenta lo stato di equilibrio tra Rajas e Tamas. Rappresenta lo stato di luminosità, armonia, equilibrio, purezza. Rappresenta la vera essenza dell’esistenza, la tendenza ad andare verso il puro, l’apprendimento, l’evoluzione.Esso porta un vero sentimento di pace interiore, chiarezza e luce nell’esistenza.

I Gunas non sono necessariamente aspetti negativi o positivi, rappresentano delle manifestazioni e delle tendenze, ed è la nostra limitatezza nel comprenderne il vero significato, o le nostre credenze ed attaccamenti, che generano o alimentano la sofferenza. La comprensione di queste energie risulta essere di primaria importanza per tutti i seri praticanti dello yoga. Essere più edotti e cosapevoli di tutto ciò che rappresenta la natura che circonda la nostra dimensione umana, ci aiuta a compiere quel necessario processo di trasformazione e rimanere in salute.

I tre Gunas sono dei meri riflessi della nostra personalità e non rappresentano in maniera completa la nostra vera natura.  Sono da considerarsi anch’essi un elemento illusorio. Non dobbiamo identificarci con loro ma cercare invece di andare oltre le differenziazioni e le dualità ed identificarsi invece con il grande Sé, come sinonimo di divino o della coscienza universale. Dai tre Gunas, una volta che questi entrano in squilibrio fra di loro, squilibrio che si manifesta dalla volontà della coscienza cosmica di diffrenziarsi e dare adito al mondo tangibile che noi conosciamo e viviamo, discendono i cinque elementi, essi stessi una condensazione delle qualità e delle energie dei tre Gunas.

I CINQUE ELEMENTI

Questi cinque componenti fanno parte della nostra vita quotidiana e sono associati anche a tutto ciò che facciamo, compresa la pratica dello yoga. Lo yoga è una pratica  che trasla da un pensiero, un sentimento o un’intenzione ad un movimento del corpo, aiutandoci a sperimentare qualcosa di superiore, intangibile ed estatico.

I cinque elementi si muovono proprio così e sono come degli ingredienti base che combinandosi insieme, nutrono le nostre menti, i nostri corpi e la nostra esperienza di vita. Esploreremo durate il seminario ciascuno di questi elementi per imparare a rispettare e comprendere meglio la nostra connessione con il “tutto”  investigando le possibili connessioni con il nostro “ Io” interiore.

Aria
Questo elemento è associato alla leggerezza, movimento ed espansione. L’elemento aria alimenta: ritmo, grazia, mobilità e una mente aperta. Nella pratica yoga ci connettiamo a questo elemento ponendo particolare attenzione alla respirazione. Il controllo del respiro, attraverso le tecniche di Pranayama, consente di attivare i sensi, in modo da incentivare il flusso di energia nel corpo, stimolando la creatività e la percezione profonda del Sè.

Acqua
Rappresenta  fluidità, adattabilità e connessione. Introduce nella nostra pratica qualità fondamentali come la compassione e la resilienza, donando maggior fluidità ai movimenti, stabilità articolare e lucidità mentale.

Fuoco
L’elemento fuoco evoca intensità e abbondanza insieme a disciplina e ispirazione. Accendere il fuoco nella pratica yoga coinvolgerà l’attivazione dei bandha con l’attivazione dei  muscoli centrali e profondi risvegliando in te una nuova ardente passione.

Terra
La Terra favorisce la nostra centratura e ci nutre e sostiene. Stimolare questo elemento con la pratica yoga aumenterà il le tue capacità di stabilità e radicamento (colonna, bacino, piedi, mani). L’elemento terra  ci aiuta a concentrarci e ad avere più consapevolezza dei punti di riferimento fisici e della loro influenza durante l’esperienza della pratica delle asana.

Spazio
È ciò che sostiene il “tutto”. Lo spazio è pieno di possibilità e potenzialità. L’elemento etereo nello yoga si manifesta nell’essere presenti e nel portare consapevolezza sui propri limiti e attaccamenti; di qualsiasi cosa si tratti: un’emozione, un pensiero o una tensione da cui abbiamo bisogno di distaccarci e lasciar andare.

Ci relazioniamo naturalmente a un elemento più facilmente di altri. Nella nostra pratica yoga, vogliamo esplorare la possibilità di generare equilibrio tra gli elementi per portare armonia e serenità nella nostra vita.

Programma

Introduzione, I cinque elementi nello yoga.

  • La filosofia del Samkya, i cinque elementi e l’importanza della ricerca dell’equilibrio
  • Le varie pratiche di riequilibrio nello yoga: gli asana, il rilassamento profondo e Sankalpa, i

mantra, il pranayama, i mudra

  • La Terra: percezione dell’elemento terra, i mantra per la terra, gli asana, rilassamento, pranayama e mudra per la terra
  • L’Acqua: percezione dell’elemento acqua, sequenza di asana, rilassamento dell’acqua, pranayama e mudra per l’elemento acqua, i mantra per l’acqua.
  • Il Fuoco: percezione dell’elemento fuoco, sequenza di asana, rilassamento del fuoco, pranayama e mudra per l’elemento fuoco, i mantra del fuoco.
  • L’Aria: percezione dell’elemento aria, i mantra per l’aria, il rilassamento dell’aria, pranayama e mudra per l’aria.
  • L’Etere: percezione dell’elemento etere, i mantra per l’etere, sequenza degli asana, rilassamento dell’etere, pranayama e mudra per l’etere.

PROGRAMMA DEI DUE GIORNI

Sabato 30 Ottobre

L’arrivo presso il Roccone è previsto entro le ore 15.00 di sabato.

16,00 – 17,30 introduzione e teoria

18.00 – 19.30 pratica delle asana elemento terra e acqua

20.00  cena

Domenica 31 Ottobre

8.00 – 9.30 Asana e sequenze per elemento fuoco ed aria

9.30 – 10.30 colazione

10.30 – 12.30 pratica dei mantra, dei mudra e dei pranayama inerenti a terra, acqua, fuoco ed aria

13.00  pranzo

14.00 – 17,30 pausa per una breve passeggiata nei boschi di castagno intorno alla struttura

18.00 – 19.30 relazione tra elementi ed il sistema energetico dei chakra

19.30 – 20.00 rilassamento

Lunedì 1 Novembre

8.00 – 9.30 Asana e sequenze per elemento etere

10.30 – 12.30  pratiche di rilassamento, mantra e kirtan, question time e conclusioni

13.00 pranzo

15.00 cerimonia di chiusura e saluti

LOCATION

Il Roccone è lo sperone di roccia dove sorge da oltre un secolo e mezzo il Casale il Roccone, al centro della Riserva naturale del Pigelleto, ai piedi del Monte Amiata, in provincia di Siena. Si tratta di uno dei luoghi più selvaggi e tranquilli della Toscana, tra la Val d’ Orcia e la Maremma.

Il Casale, appena ristrutturato, può ospitare14 persone ed è articolato in ampi spazi interni. La proprietà comprende 130 ettari di bosco secolare attraversato da sentieri guidati, con un clima molto fresco d’estate perché la proprietà è situata a 800 mt di altitudine.

La natura presente in questo luogo si può vivere in ogni stagione con molta intensità. E’ infatti il sito ideale per praticare il Forest  Bathing e per godere il panorama dall’acqua anche in pieno inverno grazie alla vasca esterna ecologica in legno che ha una capienza di 7 persone. E’ il luogo ideale per le famiglie e i gruppi di medie dimensioni dove ogni persona potrà comunque godere di grandi spazi e confort.

Il podere, che si raggiunge attraverso una strada sterrata a tornanti lunga 2 km, è immerso nella natura incontaminata ed è adatto esclusivamente a chi si sente a suo agio in habitat naturali.

Massimo cantara

Massimo si è diplomato come insegnante di  Yoga (500h) con la scuola internazionale SYM di cui è stato anche docente, inoltre ha conseguito il diploma in Yoga Therapy (300h) con Vasistha Yoga Fundation in Kerala, India. Dal 2010 insegna presso il proprio centro in Italia ed è membro fondatore di “Three Treasures Yoga”, scuola Internazionale di formazione per insegnanti. Oltre all’attività professionale di operatore in Discipline Bio-Naturali e a quella di Insegnante di Shiatsu, nel 1999 fonda il Centro Holismos arti per la salute, un centro per la diffusione e la pratica delle discipline Bio Naturali, tra cui lo Yoga, di cui è il direttore. E’ stato docente in alcuni corsi di formazione per operatori socio sanitari (animatori di comunità) finanziati dalla CEE e, cosa più importante, ha partecipato al progetto: “L’Ospedale senza Dolore” della Asl 7 presso gli ospedali di Poggibonsi e Montepulciano. effettuando dal 2003 al 2007 oltre 360 ore di docenza, formando le infermiere al trattamento del dolore con tecniche manuali integrate. Per la Federazione Italiana Shiatsu ha coperto le cariche di Rappresentante Regionale, Membro del direttivo e della commissione esaminatrice. E’ stato membro del registro degli operatori professionisti della Associazione Europea di Kinesiopatia con il titolo di Practitioner. Nel 2012 fonda insieme ad altri tre colleghi il “Gruppo di studio Shiatsu evolutivo”con il quale organizza importanti eventi a livello nazionale. 2016 fonda insieme a Sara Della Torre il Centro Holismos Yoga e Wellness di Varese. Diploma di Equilibrio Cranio Sacrale, Kinesiologo, Operatore Shiatsu, Insegnante Yoga. Nel 2020 esordisce con  il suo CD musicale “ Elemental World” in viaggio sonoro attraverso i 5 elementi. Nel 2021 pubblica il suo libro “ Ospedale senza dolore” Le discipline Bio-naturali nel contesto ospedaliero Ed. Epigraphia, collana Salus.

SARA DELLA TORRE

Insegnante yoga ( 200hYAI), operatrice Shiatsu, co-direttrice del centro Holismos yoga & wellness. Ha studiato Yoga in Italia ed in India con diversi insegnanti internazionali, diploma di facilitatore Mindfulness, sta la momento seguendo un Master “Yoga Educational” dell’università di Bologna.

 

 

COME ARRIVARE

Indicazioni stradali

Per chi proviene da Nord (aeroporti di Firenze, Pisa e Bologna)
Prendere l’uscita « Firenze Impruneta ».
Percorrere la superstrada Firenze-Siena e prendere l’uscita « Siena Sud ».
Seguire la direzione « Roma via Cassia ».
Dopo circa 5 Km girare a destra per « Monte Amiata ».
Superato il paese di Abbadia San Salvatore proseguire verso « Piancastagnaio ».
Superato Piancastagnaio seguire le indicazioni per « Castell’Azzara ».
Dopo circa 8 km girare a sinistra per « Castell’Azzara ».
Sulla strada per Castell’Azzara, dopo 5,5 Km dal bivio, girare a sinistra al cartello «Siele », proseguire sempre diritto per 2,5 km su una strada sterrata in buone condizioni che vi porterà al Casale.

Per chi proviene dall’ aeroporto di Perugia
Prendere la SS220/SR220 e seguire le indicazioni per « Città della Pieve – Chiusi, ».
Superato Chiusi Scalo seguire le indicazioni per « San Casciano dei Bagni », e quindi percorrere la SS Cassia  in direzione « Piancastagnaio ».
Superato Piancastagnaio seguire le indicazioni per « Castell’Azzara ».
Dopo circa 8 km girare a sinistra per « Castell’Azzara ».
Sulla strada per Castell’Azzara dopo 5,5 Km dal bivio, girare a sinistra al cartello « Siele », e proseguire sempre diritto per 2,5 km su una strada sterrata in buone condizioni che vi porterà al Casale.

Per chi proviene da Sud (aeroporto di Roma)
Prendere l’autostrada Roma- Firenze e uscire a « Orvieto ».
Seguire le indicazioni per « Lago di Bolsena » e poi per « Acquapendente ».
Superato il paese di Acquapendente, seguire le indicazioni per « Piancastagnaio ».
Superato il paese di Piancastagnaio seguire le indicazioni per « Castell’Azzara ».
Dopo circa 8 km girare a sinistra per « Castell’Azzara ».
Sulla strada per Castell’Azzara dopo 5,5 Km dal bivio, girare a sinistra al cartello « Siele », e proseguire sempre diritto per 2,5 km su una strada sterrata in buone condizioni che vi porterà al Casale. »

COSTO: 320€ sistemazione in camera doppia con bagno in pensione completa.

Early Birds entro il 10 Ottobre 290€

La quota comprende la sistemazione in camera doppia, tutti i pasti, bevande, e le lezioni.

 

PRENOTAZIONE: è previsto il pagamento di 160€  come deposito cauzionale non restituibile in caso di cancellazione del partecipante. Il saldo verrà versato all’arrivo in struttura.

COSA PORTARE: costume da bagno, accappatoio, ciabatte, scarpe per camminare, vestiti pesanti, borraccia per l’acqua, il proprio tappetino yoga se lo avete.

CONTATTI:     info@holismos.com   –   www.yogaholiday.it    –   cell. 3470478001

L’Amiata, per le sue caratteristiche naturali, è un grande museo all’aperto, un parco storico-ambientale in cui natura, arte e cultura si incontrano e si fondono felicemente. È un luogo da vivere, per respirarne l’aria salubre, l’atmosfera incantata di un dialogo ininterrotto tra uomo e ambiente. È l’ambiente ideale per gli amanti del trekking . I boschi sono facilmente percorribili a piedi a cavallo e in mountain bike , seguendo una rete di sentieri disegnata su antichi tracciati di cercatori di funghi e bosca   ioli e collegano i paesi al circondario naturale della montagna. Il complesso dei sentieri segnalati copre 215 Km ed è suddiviso in due sezioni con un totale di 19 sentieri principali e altri sentieri minori.   Il sentiero “maestro” è l’anello del Monte Amiata. Un itinerario circolare di circa 30 Km che gira intorno al cono vulcanico ad un’altitudine tra 1050 e i 1300 m. Recentemente è stata disegnata anche una bellissima mappa per l’orienteering nella parte alta della Montagna tra il Prato delle Macinaie e quello della Contessa. Ben 13 sono le aree protette, tutelate (parchi e riserve ) per il loro valore naturalistico ed ambientale.